Tra le altre fonti energetiche rinnovabili, l’energia prodotta da biomassa riveste un ruolo fondamentale
IMPIANTI A BIOMASSA
Quando parliamo di impianti a biomassa legnosa stiamo parlando di impianti di riscaldamento con caldaie alimentate a legna da ardere, pellet o cippato di legna, sia per abitazioni che per edifici commerciali e/o industriali, di stufe a pellet per riscaldamento domestico, negozi e uffici, e di generatori d’aria calda a biomassa per industrie e magazzini.
Abbiamo quindi produzione di energia a bassa emissione di prodotti inquinanti in atmosfera.
Per chi vuole approfondire, utile a sapersi
Spieghiamo di cosa stiamo parlando. La biomassa è composta da componenti organici ottenuti principalmente dalla raccolta e lavorazione delle colture agricole e forestali (con la conseguente formazione di gas naturale). Di queste forme di energia ne abbiamo più famiglie: dalle forestali, alle colture energetiche dedicate, residui derivanti dalla lavorazione agricola, rifiuti biologici, rifiuti degli impianti fognari fino agli allevamenti zootecnici.
Questi prodotti hanno un potere calorifico pari a circa un terzo di quello del petrolio ma la loro disponibilità in natura è sicuramente più diffusa di quella dei combustibili fossili recuperabile a costi nettamente inferiori e con un impatto ambientale minore, sebbene gli svantaggi siano proprio legati alle sostanze inquinanti emesse nelle operazioni di approvvigionamento, dai processi di trasformazione del combustibile, nonché dallo specifico impianto di conversione energetica. Sempre minori comunque se raffrontati con gli impatti ambientali delle classiche fonti di energie.
Gli impianti a biomassa
La conversione in energia della biomassa può avvenire in centrali termoelettriche o in piccoli impianti a biomassa (industriali o domestici) secondo diverse modalità. Il contenuto calorico delle biomasse può infatti essere sfruttato attraverso più processi a seconda del tipo e della composizione del componente, possono essere bruciate per fornire calore, convertite in altro combustibile (metano, etanolo, metanolo e altri prodotti) o usate direttamente per generare energia elettrica. Questo va da sé che dipende da diversi fattori: grandezza dell’impianto, destinazione d’uso, tipologie di componenti relativi alla fase di combustione e trattamento dei fumi.
Gli impianti poi non sono tutti uguali, avremmo impianti diversi. a seconda del materiale ci troviamo a trasformare, esempio la legna subisce trattamenti diversi rispetto gli scarti vegetali o dei rifiuti urbani, di conseguenza la trasformazione si svolgerà con processi diversi. Nel percorso della trasformazione da materia prima a energia, la biomassa subisce una serie di processi e trasformativi cha vanno dai processi di pre-trattamento, ai processi di trasformazione (scarti vegetali, rifiuti urbani), alla conversione di biomassa in energia termica, alla conversione di energia termica in energia elettrica. Tutti questi passaggi sono presenti nello stesso impianto: ci sono quindi impianti che bruciano biomassa trattata altrove e quelli che integrano i vari processi.
Impianti a biomasse: aspetti positivi e aspetti negativi
Come già anticipato, In una valutazione sintetica dei principali vantaggi e svantaggi della biomassa come risorsa energetica, si individuano i benefici ambientali e strategici-energetici. La politica energetica rivolta alle energie rinnovabili, portata avanti dalla Unione Europea prevede un sistema di incentivi economici per lo sviluppo di impianti di conversione energetica alimentati a biomassa. L’utilizzo della biomassa come fonte rinnovabile può ridurre drasticamente la dipendenza energetica dai produttori extraeuropei, incoraggiando altresì alla formazione ed espansione di un settore economico in continua espansione, contribuendo alla creazione di nuovi posti di lavoro ed offrendo opportunità di sviluppo da non sottovalutare.